eXTReMe Tracker
Tweet

Mello, Francisco Manuel de.

(o Melo). Scrittore e uomo politico portoghese. Compiuti gli studi presso i Gesuiti di Santo Antao, intraprese la carriera militare nell'esercito della Spagna, alla quale il Portogallo era allora annesso. Combatté nella guerra delle Fiandre e nel 1640 contribuì alla repressione della rivolta della Catalogna, ma nello stesso anno venne arrestato con l'accusa di aver sostenuto la rivolta del Portogallo. Ottenuta la libertà, fu nominato governatore di Ostenda. Successivamente raggiunse l'Inghilterra e, allo scoppio della guerra di restaurazione, si schierò dalla parte del duca di Braganza, il futuro re Giovanni IV, che nel 1644 lo fece però condannare al carcere duro e, nel 1655, deportare in Brasile. Ottenuta la grazia da Alfonso VI nel 1658, gli vennero assegnati alcuni incarichi diplomatici in Francia, in Inghilterra e a Roma. Dalle vicende cui egli prese parte come diplomatico e militare trasse spunto per le sue opere, caratterizzate da una vena moraleggiante e satirica. Con la commedia O fidalgo aprendiz, unita alle Obras métricas (titolo con il quale vennero ristampate nel 1655 Las tres Musas del Melodino, raccolta di liriche in cui l'autore sperimentò tutte le forme metriche), ironizzò sulle abitudini degli arricchiti del suo tempo e contribuì a creare un teatro portoghese autonomo. Nelle Epanáforas de varia historia portuguesa, relazioni storiche scritte tra il 1649 e il 1659, narrò i fatti di cui fu testimone diretto e ne trasse dei consigli militari e diplomatici. La sua concezione aristocratica della vita e il suo moralismo conservatore si espressero soprattutto nella Carta de guia de casados (1651), nella quale negò ogni diritto alla donna e indicò il marito come capo assoluto della famiglia. Negli Apólogos dialogais, scritti verso il 1655 e pubblicati postumi nel 1721, M. fa conversare nel primo due orologi, che discutono del rapporto tra tempo e destino individuale; nel secondo quattro monete che, passando di mano in mano, parlano di avarizia e prodigalità; nel terzo due fontane che trattano l'argomento della giustizia; il quarto ha per protagonista l'autore stesso, che con Lipsius, Boccalini e Quevedo affronta il tema delle malattie letterarie curate nell'"Hospital das Letras" (Lisbona 1608-1667).