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Mekong.

Il maggiore fiume (4.500 km; bacino: 810.000 kmq) della penisola indocinese e uno dei maggiori dell'Asia. Nasce nel Tibet orientale e sfocia nel Mare Cinese Meridionale. Ha le sue sorgenti sul versante settentrionale dei monti Tanguula (Tsinghai), a oltre 4.000 m. Scorre in direzione Sud-Est in gole profonde e alte montagne attraverso il territorio del Tibet orientale e la provincia cinese dello Yünnan. Dopo 1.900 km di percorso penetra nel Laos, segnando per un tratto il confine con il Myanmar, e poi piega verso Sud, costituendo per molti chilometri il confine con la Thailandia. In questo tratto soprattutto, ma in generale lungo tutto il suo percorso, il fiume è interrotto da rapide e cascate che lo rendono solo in piccola parte navigabile. Il corso inferiore si svolge in Cambogia e nel Vietnam meridionale, dove il fiume forma un delta di 70.000 kmq, il cui ramo estremo verso Nord-Est sfocia nel mare non lontano dal fiume Saigon, su cui sorge il porto della omonima città, e a cui il M. è collegato da una serie di canali artificiali. Il regime del M. dipende dal clima monsonico della penisola e presenta magre in primavera e piene in agosto nel Laos e in settembre nella Cambogia. Nei periodi di piena il livello del fiume cresce di 10-15 m e le sue acque invadono le pianure circostanti, coltivate prevalentemente a risaie. Le sue inondazioni tuttavia sono molto attenuate dalla possibilità che ha il fiume di scaricare masse d'acque considerevoli nel bacino del Tonle Sap, che confluisce nel M. poco prima della città di Phnom Penh e lo pone in comunicazione con i grandi laghi cambogiani, che fungono pertanto da regolatori naturali delle piene. I principali affluenti sono: da sinistra il Nam Hou, il Kong e lo Srepok; da destra il Mun e il Tonle Sap. È in progetto la costruzione di numerose dighe con annesse centrali idroelettriche e impianti di irrigazione allo scopo di regolarizzare il regime del fiume e migliorarne la navigabilità.