Attore cinese. Discendente da una famiglia di attori dell'Opera di Pechino (il
nonno era stato uno dei maggiori interpreti di ruoli femminili del suo tempo),
M. debuttò nel ruolo femminile di Tan a 19 anni, e
conquistò larga popolarità in
La dea che sparge fiori
(1917); a Shangai fu proclamato il "re degli attori". Da allora la sua fama
è rimasta incontrastata e tuttora è considerato il maggior attore
cinese dei tempi moderni. Durante il conflitto cino-giapponese si ritirò
dalle scene e tornò a recitare solo alla fine della guerra. Il governo
della Repubblica Popolare Cinese lo nominò direttore dell'Istituto per la
recitazione del teatro drammatico cinese; nel 1955 furono indette manifestazioni
culturali in suo onore. Specializzatosi, secondo la tradizione classica cinese,
nell'interpretazione di parti femminili,
M. fondò la scuola di
recitazione "Mei" per l'evoluzione delle parti femminili nell'Opera di Pechino e
rivestì vari incarichi, tra cui quelli di direttore dell'Istituto per le
ricerche del teatro drammatico cinese e di deputato all'Assemblea popolare
nazionale. Contribuì allo sviluppo e alla trasformazione del teatro di
Pechino creando nuovi drammi, adattando testi antichi, modificando la
coreografia e la scenografia, in parziale contrasto con la tradizione di quel
teatro che, squisitamente simbolista, accentra l'attenzione sulla figura
dell'attore, trascurando qualsiasi realismo nell'ambientazione. Fece numerose
tournée negli Stati Uniti e nell'Unione Sovietica (1935), esercitando una
influenza determinante su registi e scrittori della statura di Meyerhold,
Eisenstein e Brecht. Quest'ultimo in particolare fece risalire alla recitazione
di
M. la sua teoria del teatro epico. Tra le sue interpretazioni filmate
ricordiamo:
Morte e rimorso (1947),
L'addio dell'imperatore alla
favorita (1949). La sua opera autobiografica
40 anni di vita sulle
scene (1952-54) ripercorre l'evoluzione della sua arte (Pechino
1894-1961).