(dal latino volgare
medialia: di metà valore). Moneta medioevale,
del valore di metà denaro. Se ne conoscono numerosi esemplari, fra cui
quelli delle città di Bologna, Cremona, Firenze, ecc. ║ Disco di
metallo (oro, argento, bronzo) della forma e dimensione di una moneta che, non
avendo valore di scambio, può essere fuso e coniato anche da privati.
Riporta solitamente incisioni di persone o fatti. Ha per lo più funzione
commemorativa, di riconoscimento o di devozione. Come le monete, anche le
m. presentano un
recto o
diritto e un
verso o
rovescio. ║
M. commemorativa: categoria di
m. fuse in
ricordo di una persona o di un fatto particolare. Il diritto riporta solitamente
l'effigie e il nome della persona di cui si vuole celebrare il ricordo, mentre
il rovescio reca un'immagine simbolica o allusiva collegabile a tale persona.
Tra le
m. commemorative, sono diffuse quelle relative ad episodi bellici
o ad avvenimenti di portata nazionale. Una tipologia molto vasta è quella
delle
m. devozionali (dette correntemente
medagliette) che
riportano immagini religiose della Madonna, di Gesù, di Santi o di
angeli. Si offrono
m. di ricordo, infine, ai partecipanti a convegni,
congressi nazionali o internazionali. ║
M. al valore militare o
civile: onorificenza conferita da un'autorità dello Stato a
cittadini che si siano distinti in imprese encomiabili. La prima è
attribuita ad ufficiali, soldati semplici o reparti dell'esercito in relazione
ad atti militari di particolare valore; la seconda a privati civili, ma anche a
municipi o istituzioni dello Stato, ad encomio della loro partecipazione ad atti
di valore o ad eventi di importanza nazionale. Entrambi i tipi sono coniati in
oro, argento e bronzo, a rilevare l'importanza dell'atto commemorato. ║
Fig. -
Rovescio della m.: locuzione metaforica, usata per indicare il
lato meno buono di una persona, di una situazione o di un fatto e a sottolineare
l'esistenza di aspetti che non si scorgono ad un primo esame. • Encicl. -
Inizialmente moneta corrispondente a mezzo denaro, successivamente fu chiamata
m. una moneta coniata, in bronzo o in altri metalli preziosi, in
occasione di particolari circostanze e privata di un vero e proprio valore di
moneta circolante. Venivano modellati in cera due dischi, uno per il diritto e
uno per il rovescio, da cui si traevano controforme di gesso e poi di luto per
la fusione definitiva. Solo a partire dal XVI sec. si utilizzarono le medesime
tecniche di fusione delle monete mentre, poco più tardi, fu introdotta la
pressa a bilanciere. Le prime
m. furono probabilmente coniate in Francia
o nelle Fiandre, mentre in Italia la prima
m. fu quella commissionata nel
1390 da Francesco II da Carrara agli orefici Da Sesto per commemorare la presa
di Padova. La creazione di
m. divenne un'arte, in particolare durante
l'Umanesimo e il Rinascimento; si ispirò alle grandi monete commemorative
romane con ritratti imperiali. Il primo artista italiano nella creazione di
m. fu Pisanello, che realizzò quella per la visita dell'imperatore
Giovanni VIII Paleologo a Ferrara nel 1438 e altre recanti le effigi di notabili
del tempo. Sono numerosi i medaglisti attivi in vari comuni d'Italia durante il
XV sec.: Francesco Laurana e Pietro da Milano a Napoli, Antonio Maresotti e
Matteo de' Pasti a Ferrara. A Mantova nacque una vera e propria scuola di
medaglisti, con Pier Iacopo Alari e Gian Cristoforo Romano; a cavallo fra
Quattrocento e Cinquecento in Veneto fiorì la produzione di
m., ad
opera di Bellini, Bartolomeo Bellano, Giulio della Torre, Giovanni Boldù
e Vittore Gambello. Si segnalano ancora Caradosso a Milano e a Roma, sempre a
Roma Cristoforo di Geremia, e a Firenze Niccolò Spinelli. Nel 1500, con
la progressiva introduzione del conio in luogo della fusione, si restrinse il
campo di intervento dell'artista con una netta flessione della qualità
delle
m. prodotte. Tuttavia furono molti coloro che continuarono a
dedicarsi alla medaglistica, come Benvenuto Cellini e i suoi allievi Francesco
da Sangallo e Pietro Torregiano che operarono a Firenze: di Cellini, in
particolare, si cita la
m. per papa Clemente VII. In Veneto fu attiva la
scuola sansoviniana con A. Vittoria e quella padovana ispirata al gusto
classicheggiante con Giovanni da Cavino, Gian Maria Mosca, Valerio Belli. A
Milano i migliori medaglisti dell'epoca furono Leone Leoni e il suo allievo
Antonio Abondio, che influenzarono la produzione artistica di
m. in tutta
Europa. In Italia la grande tradizione cinquecentesca fu continuata, nella prima
metà del XVII sec., da Giovanni Mola, ma dopo di lui la medaglistica
decadde né ci furono significative riprese se non verso la fine del XIX
sec. e i primi anni del XX sec. (G. Romagnoli, L. Bistolfi, R. Brozzi). L'unica
medaglistica nazionale artisticamente valida e, per un certo periodo, autonoma
rispetto a quella italiana, è la tedesca. In Germania eccelsero le
produzioni delle scuole di Augusta e Norimberga: la prima utilizzò in
prevalenza la fusione, la seconda il conio, spesso ad opera di orefici.
Caratterizzate per tutto il XVII sec. da grande precisione tecnica e
virtuosismo, le
m. tedesche assunsero nel XVIII sec. caratteristiche
rococò e infine, nel XIX sec., classicheggianti. In Francia operarono
ottimi medaglisti come Gauvain, Pilon e Dupré, che rimase insuperato
nella tecnica della fusione. Sotto Luigi XIV fu coniata la serie nota come
Histoire métallique, che raffigurava gli eventi storici di maggior
rilievo, iniziativa ripresa in seguito dall'
Histoire métallique de
Napoléon le Grand in ricordo degli episodi salienti della Rivoluzione
francese e del periodo napoleonico. Nelle Fiandre, se si escludono i medaglisti
di origine italiana che vi lavorarono nel XV sec., si segnalarono J. Second, J.
Jonghelinck, Stefano d'Olanda, A. Waterloo e J. de Montfort. In Inghilterra la
produzione di
m. si sviluppò solo nel XVII sec. ad opera di
artisti come Th. Rawlin, Th. Simon e, più tardi, Th. Perigo. In Spagna
invece l'arte medaglistica non si sviluppò fino al XVIII sec. •
Sport - Premio conferito agli atleti classificati ai primi posti di una
competizione, rispettivamente d'oro, d'argento e di bronzo per il primo, secondo
e terzo classificato. • Rel. -
M. annuale:
m. ricordo fatta
coniare dal pontefice nell'anniversario dell'elezione e da lui donata a
dignitari e notabili. Reca nel recto l'immagine del papa e l'iscrizione
dell'anno di pontificato in corso e nel verso il ricordo di un avvenimento del
medesimo anno.