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Mechta el-Arbi.

Stazione antropologica preistorica dell'Algeria, nel dipartimento di Costantina. A diverse riprese dal 1907 al 1923 l'antropologo francese A. Debruge condusse una campagna di scavi dalla quale vennero alla luce oltre 30 reperti fossili di individui umani. Le caratteristiche peculiari di questi resti sono: statura alta, cranio dolicomorfo largo, con fronte bassa e sfuggente, arcate sovraorbitali accentuate, grande sporgenza laterale dell'angolo della mandibola. La loro datazione non è sicura, ma probabilmente appartengono al periodo Mesolitico; i cosiddetti uomini di M. possono essere considerati una variante nord-africana dell'uomo di Cro-Magnon. Lontane discendenti degli uomini di M. el-A. potrebbero essere le popolazioni berbere che vivono nelle regioni montuose del Nord-Africa occidentale e nelle contigue zone del Sahara. Secondo gli studiosi la cultura ibero-maurusiana avrebbe avuto come artefice l'uomo mechtaelarbiano.