Francescano, riformatore dei frati minori. Di famiglia contadina, entrò
nel convento francescano di Montefalcone, dove decise di seguire la regola di
vita di san Francesco e di mettere in atto tutti i precetti contenuti
nell'ultimo testamento del santo, la cui obbligatorietà era stata negata
da Roma. Le cure prestate agli infermi di Camerino durante le epidemie di peste
del 1523 e del 1527 lo spinsero a maturare la decisione di dedicarsi ai
sofferenti. A lui si unirono presto dei compagni che diedero vita al movimento
dei frati cappuccini (il nome derivò dal saio che indossavano, fornito di
lungo cappuccio), saldamente ancorato all'esercizio concreto della carità
cristiana. Grazie all'appoggio della duchessa di Camerino, nipote di papa
Clemente VII, poté fronteggiare l'ostilità dei superiori
francescani. Inizialmente non intenzionato a dar vita a un nuovo ordine
monastico, in occasione della visita a Roma del papa, per l'anno santo 1525,
chiese e ottenne di condurre per proprio conto una vita evangelica itinerante,
con l'obbligo di presentarsi ai superiori una volta all'anno. Più che a
lui, si dovette al suo primo seguace, Ludovico da Fossombrone, se il fermento
spirituale provocato dal suo esempio si tradusse in una nuova istituzione
monastica. Nel 1528 il papa riconobbe ufficialmente il nuovo ordine dei frati
minori, consentendo loro di condurre vita eremitica, secondo la regola di san
Francesco, e di godere di tutti i privilegi dei Camaldolesi. Nel 1529 si tenne
ad Albacina il primo capitolo generale che fissò lo statuto e lo elesse
superiore. Presto egli rinunciò alla carica in favore di Ludovico da
Fossombrone e nel 1536, in seguito alle controversie insorte tra il Capitolo
generale e l'autocratico Ludovico, sostituito da Bernardino d'Asti, riprese la
sua vita di predicazione itinerante e ritornò probabilmente sotto
l'autorità dei superiori francescani. Della sua attività
successiva si hanno poche notizie, all'infuori della sua presenza come
cappellano militare alla battaglia di Mühllberg del 1547 (Bascio, od.
Molino di Bascio, Pesaro e Urbino 1495 circa - Venezia 1552).