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Matita.

Strumento per scrivere o disegnare formato da un sottile cilindro (mina) contenuto in un involucro di legno, che viene tagliato per fare sporgere la mina. ║ M. automatica o a mina continua: la mina è inserita in un involucro di metallo o materia plastica, dal cui serbatoio (che può contenere anche più mine) scorre e sporge dall'estremità anteriore, spinta da un meccanismo generalmente a pulsante. ║ M. nera: contiene una mina costituita di impasti di grafite (30-70%) e di argilla, preventivamente purificata, quindi macinata, compressa, essiccata (pani) e cotta sino a 1.000°C (processo ceramico). ║ M. copiativa: contiene una mina formata da impasti di pigmenti o coloranti con argilla, caolino e altri composti minerali, tenuti insieme da gomma adragante. Le mine assumono la forma definitiva per mezzo di una filiera (di corindone o diamante nero) e all'uscita da questa vengono tagliate in pezzi della lunghezza voluta. Il legno migliore per la confezione dell'involucro è quello di cedro, ma si usano anche quelli di abete, acero, ontano, tiglio e altri; la lavorazione viene effettuata completamente a macchina. ║ Esistono anche m. speciali, come i carboncini (di carbone di legna), per usi artistici, e le m. per vetro, contenenti sostanze grasse e cerose, usate soprattutto nei laboratori chimici; questi tipi di m. sono entrambi senza involucro. ║ M. cosmetica: è utilizzata per truccare gli occhi o le labbra. ║ M. farmaceutica: è utilizzata per somministrare sostanze astringenti (per esempio l'allume di rocca, usata per tamponare le abrasioni provocate dalla rasatura), antipruriginose o coagulanti. • Encicl. - Le prime m. furono introdotte in Gran Bretagna nel 1654 in seguito alla scoperta di alcune miniere di grafite nel Cumberland, benché l'uso della grafite al posto di strumenti con punta di piombo o di argento si fosse già diffuso in Germania a partire dal XVI sec. Nel 1790 Nicolas Jacques Conté riuscì a realizzare strumenti di migliore qualità facendo cuocere e amalgamare polvere di grafite e argilla, ottenendo così un impasto più consistente che rendeva le m. meno friabili. Tale procedimento fu il più utilizzato per tutto il XIX sec.