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Massimiliano II Emanuele di Wittelsbach.

Elettore di Baviera. Figlio di Ferdinando Maria e di Adelaide Enrichetta di Savoia, assunse, ancora diciottenne, la responsabilità del governo bavarese, nel 1680. Abbandonata, almeno in un primo tempo, la politica filofrancese del padre, si alleò con l'imperatore Leopoldo I, affiancandolo nel 1683 nella campagna contro i Turchi per la liberazione di Vienna e nelle successive, fino alla presa di Belgrado nel 1688, per le quali ottenne il grado di generalissimo dell'esercito imperiale (1690). Continuò, anche in seguito, a sostenere l'imperatore, ad esempio contro le mire espansionistiche del re di Francia Luigi XIV. I suoi legami con la casa d'Asburgo furono ulteriormente rafforzati dal matrimonio con la figlia di Leopoldo, Maria Antonia; grazie a quest'unione, infatti, ricevette il titolo di governatore della parte asburgica dei Paesi Bassi. Sebbene la moglie avesse rinunciato ufficialmente a ogni pretesa sull'eredità austriaca e spagnola della sua casata, il figlio di M., Giuseppe Ferdinando, fu designato come successore dal re di Spagna Carlo II che non aveva eredi, proprio in quanto nipote per parte di madre dell'imperatore Leopoldo. La morte del bambino, tuttavia, avvenuta nel 1699 quando aveva solo sette anni, rese vane le speranze dei Wittelsbach riguardo alla possibilità di ottenere la corona reale e riaccesero in M. l'ostilità della sua famiglia contro gli Asburgo. Scoppiata la guerra per la successione spagnola, M. si schierò a fianco di Luigi XIV di Francia, con il quale aveva stipulato un trattato segreto nel marzo del 1701, che gli assicurava, in caso di vittoria, il possesso dei Paesi Bassi spagnoli e la candidatura alla corona imperiale. Dopo alcuni successi iniziali, nell'agosto del 1704 subì una grave sconfitta a Höchstädt, in seguito alla quale la Baviera fu occupata da truppe austriache. Si recò allora nei Paesi Bassi, ma nuovamente sconfitto nel 1706 a Ramilles, perse anche quei territori e fu costretto a rifugiarsi in Francia. In quello stesso anno fu anche spogliato del titolo di elettore, bandito dall'Impero e privato dei suoi feudi imperiali. Con la firma dei trattati di Utrecht (1713) e di Rastatt (1714), tuttavia, fu reintegrato nelle sue prerogative di elettore e nel possesso della Baviera, fatto che lo allontanò dalla Francia avvicinandolo nuovamente all'imperatore. A lui si devono, infine, i tentativi di coordinare l'azione negli affari tedeschi dei due rami (palatino e bavarese) della casata dei Wittelsbach (Monaco 1662-1726).