Voce inglese: maschera. Breve azione scenica di carattere mitologico o
allegorico che veniva eseguita durante le feste di corte in Inghilterra, nel
XVII sec. Gli elementi essenziali del
m. erano le danza, il canto, la
musica, i versi recitati e la scenografia. • Encicl. - L'origine di questo
genere drammatico sembra sia da collegare ad una cerimonia rituale di
benedizione della casa e dei suoi abitanti. Si ritiene che i
m. derivino
dai
mummings e dai
disguisings, intrattenimenti popolari diffusi
in Inghilterra fin dal XIV sec., in cui un gruppo di attori e ballerini
mascherati irrompevano durante una festa di nobili eseguendo azioni mimate e
danze. Il
m. si differenziò sempre nel corso della sua storia dal
lavoro teatrale puro, per lo stretto legame tra recitazione e musica che lo
caratterizzava. Fra il 1600 e il 1640, e in particolare durante il Regno di
Giacomo I, il
m. raggiunse il massimo splendore: i versi erano scritti
dai poeti più noti, la messinscena stimolava l'ingegno dei migliori
architetti ed era notevole la ricerca delle novità e la cura dei
particolari. Si dedicarono alla creazione di
m. celebri poeti (B.
Johnson), musicisti (M. Locke) e scenografi (I. Jones). Con Jones il meccanismo
degli allestimenti divenne più ingegnoso e regolato da un sistema ben
definito. Dopo il 1640 si tese a privilegiare l'aspetto musicale dei
m.,
a discapito della rappresentazione, e i
m. somigliarono sempre più
ai balli in maschera, perdendo il prestigio di cui godevano in precedenza. Tra i
m. più noti citiamo
La visione delle dodici dee (1604),
Il masque del nero (1605),
Oberon (1611),
Il masque del
signore (1613).