Teorico e uomo politico salvadoregno. Entrato in contatto con esponenti del
Socialismo europeo a Bruxelles dov'era console, cominciò a elaborare la
teoria del "minimo vitale" comprendente, oltre al salario di sussistenza, anche
un sistema organico di sicurezza sociale da inserire nella legislazione di ogni
Paese. Si interessò in particolare alla riforma dell'istruzione. Espulso
da vari Paesi dell'America centrale, si stabilì in Costa Rica,
affermandosi come uno dei maggiori teorici che tentarono di riformulare la
dottrina socialista, in modo da renderla più aderente alla realtà
latino-americana.
M. sostenne che il primo passo indispensabile da
compiere per la rinascita dell'America latina era quello di adottare misure di
ampia portata per assicurare a tutti un livello di vita minimo tollerabile.
Primo sostenitore in America latina del
Welfare State, esercitò
una certa influenza sugli sviluppi successivi della legislazione sociale in vari
Paesi del continente (San Salvador 1891 - San José di Costarica
1933).