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Martin du Gard, Roger.

Scrittore francese. Diplomato archivista paleografo, si dedicò alle lettere e agli studi di psichiatria. Nel 1908 pubblicò il suo primo libro, Devenir, poi rinnegato, seguito da L'une de nous (1910). Il primo romanzo di valore, che ebbe una certa risonanza presso il pubblico, fu Jean Barois (1913), elogio alla coscienza laica, base della Francia moderna; nello stesso anno venne pubblicato Le testament du père Leleu. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, dal 1922 al 1940 consacrò il meglio del tempo alla costruzione di un ampio romanzo, Les Thibault, storia di due fratelli antitetici che impersonificano l'uno il bisogno di rivolta, l'altro il senso dell'ordine e attraverso la cui vicenda viene dipinto una vasto affresco dell'ambiente francese nei dieci anni precedenti la guerra. Il capolavoro, che rappresenta la Francia straziata dall'incapacità di tendere a un fine preciso e avviata a una nuova guerra mondiale, comprende otto volumi: Le cahier gris (1922), Le pénitencier (1922), La belle saison (1923), La consultation (1924), La sorellina (1928), La mort du père (1929), L'été (1936), Epilogue (1940). Tra le altre opere citiamo: la farsa paesana La Gonfle (1924), la novella Confidence africaine (1931), il dramma in tre atti Le taciturne e Vieille France (1933). Alla morte di Gide, con cui aveva stretto amicizia e che aveva favorito la sua partecipazione alla letteratura militante, pubblicò Notes sur André Gide. Ottenne il premio Nobel per la letteratura nel 1937 (Neuilly-sur-Seine 1881 - Bellême 1958).