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Marinismo.

Nome con cui si indica correntemente la scuola letteraria e la tendenza di gusto che, nel Seicento, si svilupparono dalle opere e dalla poetica di Giambattista Marino. Il termine M. è attestato per la prima volta in Carducci, ma l'idea di una "scuola marinesca" che incarna il cattivo gusto e la degenerazione della poesia seicentesca si diffuse fin dal Settecento e dall'epoca della reazione illuminista all'irrazionalismo di età barocca e anzi fu coeva a Marino stesso, poiché nacque poco dopo la pubblicazione dell'Adone, con le critiche che da una prospettiva classicistica mosse al poema Tommaso Stigliani nell'Occhiale (1627). Da quel momento in avanti nella critica letteraria (con Muratori, De Sanctis, Croce) l'Adone e Marino furono considerati negativamente come rappresentativi di tutta una civiltà letteraria, quella del Seicento italiano, caratterizzata da un esasperato virtuosismo stilistico, dalla ricerca ossessiva della metafora strabiliante e del concetto arguto, ma sostanzialmente priva di una autentica capacità di creazione poetica. In una accezione estensiva del termine, M. è quindi sinonimo di secentismo, concettismo, barocco, e funziona come termine di descrizione complessiva di una esperienza poetica, quella affermatasi appunto intorno alla metà del Seicento in Italia, che mira alla rottura degli schemi petrarcheschi codificati da Bembo e dal classicismo cinquecentesco a favore di una poesia più moderna e libera nella scelta delle tematiche e più consona al ruolo mondano e cortigiano che l'intellettuale si attribuisce. Della poetica di G. Marino peraltro il termine M. tende a sottolineare gli aspetti deteriori, i vizi e le forzature presenti nel maestro ed accentuati successivamente dagli imitatori. Tuttavia, in una prospettiva meno generica, l'orientamento attuale della storia letteraria tende ad una precisazione più rigorosa e puntuale della nozione di M. e della sua funzionalità critica, delimitandone l'ambito di applicazione al contesto della scuola marinistica sorta a Napoli sulla scia del successo dell'Adone e del ritorno trionfale di Marino nella sua città natale; suoi rappresentanti furono G. Fontanella, A. Basso, B. Cusano, G. Battista, G. Artale, A. Muscettola, F. Meninni, G. Canale, B. Lubrano.