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Maret, Henri-Louis-Charles.

Teologo francese. Dopo essere stato ordinato sacerdote (1830), entrò a far parte del gruppo riunito intorno al quotidiano "L'Avenir" e nel 1841 fu nominato professore di Dogmatica alla Sorbona. Con A.F. Ozanam e D. Lacordaire fondò nel 1848 l'"Ere nouvelle", ma l'anno successivo lasciò la rivista, a causa del suo progressivo avvicinamento alla politica imperiale. Sostenitore di un moderato liberalismo, che non condivideva né atteggiamenti rigidamente conservatori né le tendenze più marcatamente liberali, M. fu però osteggiato dal partito ultracattolico, che lo denunciò a Roma. Partecipò al Concilio Vaticano I, alle cui decisioni si sottomise; nonostante ciò M. fu accusato di gallicanesimo. Nominato decano della Sorbona da Napoleone III nel 1853, fu creato vescovo titolare di Lepanto e ausiliare di Parigi. Tra le sue opere si ricordano: Saggio sul panteismo nelle società moderne (1839); Filosofia e religione (1856); Sul concilio generale e sulla pace religiosa (1869), nel quale sostenne che l'infallibilità è un attribuito indivisibile del papa e dei vescovi (Meyrueis, Lozère 1805 - Parigi 1884).