Uomo politico italiano. Combatté con Garibaldi a Milazzo, al Volturno e
nel Trentino. Studiò Diritto all'università di Berna e svolse
quindi l'attività di avvocato a Milano. Consigliere comunale di Milano,
mutò progressivamente le proprie convinzioni di mazziniano intransigente
e, passato su posizioni democratico-radicali, militò nell'estrema
sinistra; nel 1876 venne eletto deputato come rappresentante del Partito
Radicale. Avversario di Crispi, divenne sostenitore di Giolitti. Nel 1898
succedette a Cavallotti alla guida dei parlamentari radicali. Fu presidente
della Camera nel 1904 e, successivamente, dal 1907 al 1919. Nel 1921 venne
nominato senatore. Collaborò alla compilazione del Codice Penale promossa
da Zanardelli, scrisse una
Teoria dello stato, diverse monografie
d'argomento giuridico e politico (Milano 1841-1927).