Trovatore provenzale di origine guascona. Le sue notizie biografiche, poche e
solo parzialmente attendibili, possono essere desunte dagli elementi ricavati
dalle sue stesse poesie pervenuteci, poco più di trenta, non comparendo
il suo nome in alcun documento né contemporaneo né posteriore. Il
periodo di maggiore attività dovrebbe essere compreso fra il 1133 e il
1150 e si sarebbe svolto prima alla corte di Guglielmo VIII conte di Poitiers
del quale egli pianse la morte (1137), poi presso quella di Alfonso Giordano di
Tolosa che seguì in Spagna, quindi alla corte di Alfonso VII di Castiglia
a Leòn. La sua poetica, ricca di simbolismo e accenti profetici, si
distingue per l'ermeticità dell'espressione per la quale
M.
è classificato fra gli iniziatori del
trobar clus, e per la
violenza con la quale il trovatore si scaglia contro il libertinaggio femminile
e la poesia erotica. Ruvida e realistica, la sua poesia esercitò un
influsso notevole sulla poesia provenzale.
M. fu in relazione con l'altro
più famoso trovatore Jaufrè Rudel, in onore del quale compose una
notevole sirventese durante la crociata del 1148 (XII sec.).