Scrittore e giornalista ungherese. Dal 1927 occupò la carica, per sei
anni, di corrispondente da Parigi per importanti giornali tedeschi e ungheresi.
Direttore del "Pesti Hirlap", nello stesso tempo si dedicò alla
letteratura scrivendo egli stesso drammi, novelle e romanzi psicologici in cui
esaminava la società borghese a cui apparteneva ma di cui non condivideva
i valori:
Confessioni di un borghese (1924),
Divorzio a Buda
(1936),
I gelosi (1937),
L'amante del sogno (1940),
Offesi
(1947). Del suo soggiorno italiano sono le opere
Il sangue di San Gennaro
(1957),
Lo scomunicatore (1975). Tra i suoi ultimi scritti si ricorda la
raccolta di poesie scritte tra il 1919 e il 1989 dal titolo
Il Delfino
(1989) (Košice 1900 - San Diego, California 1989).