Filosofo inglese. Lettore di teologia metafisica e morale e quindi professore di
Storia della chiesa a Oxford, raggiunse anche alti uffici nella gerarchia
ecclesiastica. Tra le sue opere principali citamo:
Artis logicae rudimenta;
Phrontisterion; Prolegomena logica; I limiti del pensiero religioso; La
filosofia del condizionato. In generale l'opera di
M. trae origine
dal fenomenismo kantiano e ritiene impossibile la conoscenza della sostanza in
sé e per sé, in quanto la nostra conoscenza è condizionata
alla percezione fenomenica. Solo l'autocoscienza, in quanto fenomeno di
appercezione, permette al soggetto di possedere totalmente l'oggetto. La
concezione di
M. si allontana qui dal kantismo vedendo nella rivelazione
divina l'unica possibilità di conoscenza (Cosgrove, Northamptonshire 1820
- Oxford 1871).