Importante meccanismo di larghissimo impiego costituito da un quadrilatero
articolato avente tre accoppiamenti rotoidali e un accoppiamento prismatico,
meccanismo che consente la trasformazione del moto traslatorio alternativo in
moto rotatorio continuo e viceversa. Nella versione più generale è
composto da un corpo rettilineo cavo detto
glifo nel quale può
scorrere nei due sensi un
corsoio (accoppiamento prismatico). Solidale
col glifo, a una delle sue estremità, si trova il supporto dell'albero da
far ruotare, albero al quale è calettato il piede di una manovella il cui
bottone è imperniato a una delle due estremità di un'asta detta
biella, l'altra estremità della quale è imperniata al
corsoio. Il movimento alternativo del corsoio nel glifo genera il movimento
rotatorio della manovella e quindi dell'albero calettato al suo piede. Nelle
applicazioni più note, il glifo è costituito dal cilindro della
macchina a vapore o del motore a combustione interna e il corsoio dai relativi
pistoni. I quattro componenti del
m., glifo, corsoio, manovella e biella,
formano una catena cinematica dalla quale, immobilizzando volta a volta uno dei
componenti, si ottengono quattro tipi diversi di
m. dei quali la parte
resa fissa costituisce il
ponte o
telaio. Dei quattro tipi, il
più comunemente usato è quello che si ottiene rendendo fisso il
glifo, detto
m. di spinta, e che è elemento basilare del
funzionamento delle motrici a vapore alternative e dei motori a combustione
interna (a scoppio, a ciclo diesel, ecc.). Rendendo fissa la manovella si ha
invece il
m. a glifo rotante; quello a glifo oscillante se si immobilizza
la biella e infine il
m. a corsoio fisso se il glifo è scorrevole
sul corsoio e non viceversa. Questi ultimi tre tipi di
m. hanno un
impiego sensibilmente più limitato del tipo fondamentale a glifo fisso e
corsoio scorrevole.