Scienziato e letterato italiano. Fu dal 1699 lettore di matematica allo Studio
bolognese; dal 1711 soprintendente delle acque del territorio di Bologna.
Fondò l'accademia degli Inquieti, che poi confluì nell'Istituto
delle scienze fondato da L.F. Marsili. Grande fama si acquistò come
idraulico; non minore come astronomo, sia iniziando (1715) la pubblicazione
delle
Ephemerides motuum coelestium, sia curando il trasporto della
Specola dal palazzo Marsili sulla torre dell'edificio universitario. Come
letterato, lasciò rime d'amore, sacre, d'occasione, lontane così
dal gusto secentistico come da quello arcadico: è considerato capo del
gruppo di letterati bolognesi detti i "riformatori della bella letteratura", che
propugnarono un ritorno a un corretto petrarchismo (Bologna 1674-1739).