Uomo politico sudafricano. Figlio di un capotribù, dopo la laurea in
Giurisprudenza è entrato attivamente in politica diventando uno dei
leader dell'ANC (African National Congress). Dopo la messa fuorilegge del
partito,
M. ha diretto dalla clandestinità l'opposizione al regime
segregazionista di Pretoria e ha fondato nel 1961 il movimento militarista
Umkhonto Wesitzwe. Nel 1963 è stato arrestato con l'accusa di
complotto e condannato all'ergastolo. La lunga prigionia non ha minimamente
intaccato il prestigio e l'influenza di
M.; al contrario il suo
ascendente e potere carismatico sono ulteriormente accresciuti. Nel 1985 il
presidente sudafricano P.W. Botha ha proposto a
M. la libertà in
cambio di una rinuncia alla lotta armata, ma il leader sudafricano ha rifiutato
l'offerta scegliendo di rimanere in prigione. Dopo 27 anni di prigionia,
M. è stato liberato nel febbraio 1990. Ripresa attivamente la vita
politica, dopo alcuni incontri con il leader sudafricano De Klerk ha annunciato
la sospensione della lotta armata; nel 1991 è stato nominato presidente
dell'ANC. Il 9 maggio 1994 un'Assemblea nazionale composta da 400 deputati,
appartenenti per la prima volta a tutte le razze presenti nel territorio del
Sudafrica, ha eletto
M. presidente della Repubblica. La nomina a capo
dello Stato del leader nero, che il regime dell'apartheid aveva condannato
all'ergastolo, rappresenta il segno tangibile della volontà del Paese di
promuovere pace e riconciliazione per costruire un nuovo ordine, basato sulla
giustizia per tutti i cittadini, a prescindere dal colore della pelle. Vincitore
del Premio Nobel per la Pace (1993), nel 1999, alla scadenza del mandato
presidenziale, si è ritirato dalla vita politica (n. Untata, Transkei
1918).
Nelson Mandela