Uomo politico italiano. Appartenente alla corrente massimalista del PSI, nel
1921 fu eletto deputato al Parlamento e riconfermato nel 1924. Aderì
all'Aventino e fu privato dal Governo fascista del mandato parlamentare e
condannato successivamente al confino. Alla caduta del Fascismo, affiancato dal
figlio Giacomo, ricostituì il Partito Socialista in Calabria e fu
prefetto di Cosenza nel 1943. Ministro senza portafoglio nel secondo ministero
Badoglio (22 aprile - 10 giugno 1944) e dei Lavori Pubblici nel primo ministero
Bonomi (18 giugno-10 dicembre 1944), fu successivamente deputato alla
costituente, membro della direzione del PSI e senatore di diritto (1948-53). Si
ritirò dalla vita politica nel 1953 (Malito, Cosenza 1876 - Cosenza
1968).