Poeta e patriota italiano. Appartenente dal 1847 alla Società Entelema,
accademia giovanile letteraria e politica, prese poi parte con Nino Bixio a
tutte le grandi dimostrazioni genovesi del 1847-48. Scoppiata la guerra del
1848, andò volontario in Lombardia; conobbe di persona a Milano Mazzini,
di cui era ardente seguace. Dopo aver conosciuto Garibaldi a Genova, lo
seguì a Roma nel 1849. Divenuto suo aiutante, si battè eroicamente
a Palestrina e a Velletri, e cadde ferito a una gamba sul Gianicolo. Nel 1847
scrisse l'inno
Fratelli d'Italia (poi detto
Inno di M.) che fu
subito stampato e posto in musica dal maestro M. Novaro (e che è dal 1946
l'inno nazionale della Repubblica Italiana). Dopo l'armistizio Salasco,
pubblicò l'
Inno militare, che aveva composto un mese prima su
ispirazione di Mazzini e che fu musicato da Verdi (Genova 1827 - Roma 1849).