Uomo politico sovietico. Si iscrisse a diciotto anni al Partito comunista russo.
Nel 1920-22 combatté come volontario con l'Armata Rossa. Studiò
alla Scuola tecnica superiore di Mosca, dove divenne segretario del gruppo
studentesco comunista. Successivamente fu segretario della Gioventù
comunista. Nel 1927 entrò nel comitato centrale del partito, divenendo
uno degli uomini di fiducia di Stalin, che gli affidò numerosi incarichi
importanti. Durante la seconda guerra mondiale gli fu affidato l'ufficio di
sovrintendente generale alla produzione di aerei e di carri armati. Nel 1945
divenne membro effettivo dell'ufficio politico e nel 1946 vice-presidente del
consiglio dei ministri. In seguito ricoperse, nel 1947, incarichi di dirigente
nel Cominform, e nel 1952 divenne membro del Presidium del soviet supremo. Fu
poi primo segretario del partito. Alla morte di Stalin (marzo 1953) assunse la
presidenza del consiglio dei ministri e si fece promotore di una politica di
riavvicinamento alle nazioni del blocco occidentale. Sconfitto dalla corrente di
Nikita Krusciov e Nikolaj Bulganin,
M. perse ogni potere effettivo
all'interno del gruppo dirigente sovietico e venne relegato al ministero
dell'industria elettrica. Nel 1957 fu accusato da Krusciov di aver fatto parte,
assieme a Molotov e Bulganin, del cosiddetto "gruppo antipartito". Destituito da
tutte le cariche, fu allontanato da Mosca e nominato direttore di una centrale
elettrica nel Kazakistan orientale (Orenburg 1902 - Mosca 1988).