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Makarios III.

Pseudonimo di Michail Christodhulos Muskos. Ecclesiastico greco-ortodosso e uomo politico cipriota. Interrotti gli studi ecclesiastici (nel 1938 era stato ordinato diacono e nel 1942 si era laureato in Teologia ad Atene) per partecipare attivamente alla resistenza greca, nel 1945, al termine della guerra, fu ordinato sacerdote. Si recò poi negli Stati Uniti per seguire un corso di sociologia religiosa all'università di Boston e al suo ritorno in patria (1948) fu nominato vescovo di Kition. Impegnatosi nella lotta per l'emancipazione di Cipro dalla Gran Bretagna e per il successo ottenuto nella sua azione politica, nel 1950 venne eletto etnarca di Cipro, ossia capo religioso e politico dei Greci ortodossi dell'isola, assumendo il nome di M. III. Dall'alto della sua nuova dignità, operò sul piano internazionale per guadagnare alla sua causa amici influenti. Nel 1955 ottenne l'appoggio dei Paesi afro-asiatici alla conferenza di Bandung, ma si scontrò coi governanti inglesi che non intendevano abbandonare l'isola. Vani risultarono i tentativi di giungere a una soluzione del problema cipriota sulla base dell'autodeterminazione; nel 1956 per la sua attività nazionalista venne arrestato e deportato nelle isole Seicelle. Nonostante la lontananza, continuò a guidare la lotta dei Greco-ciprioti. Liberato non poté ritornare a Cipro e si stabilì ad Atene, da dove si oppose al piano Mac Millan (giugno 1958) sul futuro di Cipro e alla mediazione della NATO per trovare un accordo col governo di Ankara. Per sbloccare la situazione, nel settembre del 1958 fu lo stesso M. a proporre la soluzione dell'indipendenza, soluzione che nel febbraio successivo venne accettata da Grecia, Turchia e Gran Bretagna. Rientrato trionfalmente a Cipro il 1° marzo 1959, si mise all'opera per riportare la pace nell'isola e il 13 dicembre fu eletto presidente della Repubblica. L'indipendenza, proclamata il 16 agosto 1960, non risolse tuttavia i problemi della convivenza tra la comunità greca e quella turca, ed egli si trovò presto a dover fronteggiare la crescente ostilità dei Turco-ciprioti, i cui rappresentati politici, dotati per norma costituzionale del diritto di veto, finirono col bloccare ogni possibilità di funzionamento dello Stato, mentre dall'altro lato dovette fronteggiare le velleità nazionalistiche dei sostenitori dell'unione alla Grecia (enosis). M. denunciò gli accordi di Zurigo e di Londra, sostenendo l'impossibilità di edificare uno Stato vitale e chiese ai capi Turco-ciprioti di avviare trattative bilaterali. La proposta venne respinta e nel dicembre del 1963, in seguito alla decisione di M. di modificare la costituzione, togliendo alcune garanzie giuridiche alla minoranza turca, la situazione precipitò sfociando nella guerra civile. L'intervento delle forze dell'ONU (marzo 1964) riuscì a far cessare il fuoco, ma non a riportare la pace nel Paese la cui vita politica fu caratterizzata da un susseguirsi di crisi, attentati e lotte intestine. Nonostante il permanere dello stato di tensione e la separazione degli organi di governo delle due comunità, a partire dal 1966, egli andò assumendo una posizione indipendentista e neutralista, in contrasto con la tradizionale politica dell'enosis. Accentuò questa linea politica dopo l'instaurazione in Grecia del regime dei colonnelli, forte della sua riconferma plebiscitaria (95% dei suffragi dei Greco-ciprioti) alla presidenza della Repubblica nel febbraio del 1968. L'impossibilità di trovare un modus vivendi con la minoranza turca rendeva tuttavia la sua posizione precaria, lasciando un largo margine di manovra alle forze della destra nazionalista del generale Grivas, che cominciò a intensificare gli attacchi dinamitardi nel tentativo di rovesciarlo. Nel gennaio del 1974 Grivas moriva, ma quella che sembrava per M. una possibilità di rafforzare la propria posizione indusse i suoi nemici ad agire e il 15 luglio 1974 venne deposto da un colpo di stato. Egli lasciò l'isola per Londra, mentre l'intervento armato turco favoriva il regime istituito dalla destra nazionalista. La mediazione anglo - americana otteneva come risultato la cessazione dei combattimenti ed egli riconquistava la leadership greco-cipriota e ritornava trionfalmente nell'isola nel dicembre successivo, iniziando poi un intenso lavoro diplomatico per giungere a un accordo coi Turco-ciprioti. Scarsi risultati ottenevano le sue proposte di ritorno all'assetto istituzionale stabilito dalla costituzione del 1960, respinte dal Turchi che proponevano uno Stato federato (Ano Panaghia Pafo 1913-1977).