Architetto e scultore italiano. Nel campo della scultura, la sua arte rivela una
certa affinità con quella di Nicola Pisano, e per l'eleganza raffinata e
per l'euritmia che appare nell'impostazione dei suoi lavori. Svolse la sua
attività quasi interamente in Umbria. A
M. architetto si devono i
restauri all'acquedotto di Perugia, alle fortificazioni di Castiglione del Lago
e alla Fontana di Piazza in Orvieto. Suo il rifacimento del Castello di
Montefalco. L'opera architettonica di maggior importanza è il duomo di
Orvieto, del quale progettò sicuramente la facciata e realizzò le
decorazioni scultoree degli interni (1308-1330). Nominato capomastro del duomo
nel 1310, carica che conservò fino alla morte, provvide a creare due
progetti della facciata, tuttora conservati presso il Museo dell'Opera: il primo
era ispirato alle cattedrali gotiche del Nord e comprendeva un corpo centrale
sviluppato in verticale, assai slanciato; il secondo era invece impostato sullo
sviluppo orizzontale della facciata e in esso il corpo centrale della
costruzione è perfettamente equilibrato con i due corpi laterali che
coincidevano con le due navate esterne. È questo il progetto che venne
approvato e realizzato.
M. lavorò anche come scultore all'interno
del duomo, lasciando opere come
La Madonna con Bambino, gruppo di bronzo
sovrastato da un baldacchino sostenuto da alcuni angeli. Suoi sono anche alcuni
simboli degli Evangelisti scolpiti nel cornicione che sovrasta i quattro
pilastri, ricchi di sculture che rappresentano le storie della Genesi, l'albero
di Jesse, le storie di Cristo e le vicende del Giudizio Finale. Sicuramente
attribuibili a
M. sono però soltanto le sculture della
Storia
della Genesi e del Giudizio Finale, in quanto le altre due mostrano un'altra
mano, dal tocco più arcaico. Pare, comunque, che i soggetti dei quattro
pilastri siano tutti dovuti alla sua inventiva. Sculture lignee sono un
Crocifisso nel duomo, un altro in San Francesco e un terzo che si trova
al Museo di Messina (Siena 1274 circa - Orvieto 1330).