Re del Nepal. Unico sovrano indù della terra, era salito al trono nel
1955 alla morte del padre, re Tribhuvan. Durante il suo regno ha tentato di
togliere il Nepal dall'isolamento imposto, più che altro, dalla posizione
geografica del Paese. Numerose sono state anche le sue riforme sociali: la
più importante, quella agraria, la più spettacolare, l'abolizione
del sistema delle caste indù. Ha posto fine anche alla poligamia.
È di
M. la prima Costituzione nepalese, promulgata il 12 febbraio
1959, con la quale venne istituita una forma di sistema parlamentare. Un anno
dopo, però, il sovrano abrogò la Costituzione, sciolto il governo
e incarcerato tutti i ministri. Giustificò questa sua decisione
affermando che "la misura era necessaria per il bene della collettività".
Nel 1961 mise al bando tutti i partiti politici e basò l'organizzazione
politica dello Stato su un sistema di consigli di villaggio. Dopo tali modifiche
istituzionali il sovrano - considerato, dai suoi dieci milioni di sudditi, una
reincarnazione del dio Visnù - compì numerosi viaggi in Asia,
Africa ed Europa e si recò, tra l'altro, nell'Unione Sovietica e negli
Stati Uniti. Nel novembre 1967 intervenne all'Assemblea generale dell'ONU e
parlò a favore di una rapida conclusione della guerra in Indocina e
dell'ammissione della Cina popolare all'ONU (1920-1972).