Poema indiano. Poderosa opera dei Bharata, discendenti del re Bharata, dei quali
narra le contese per la successione al trono. L'autore è un ignoto poeta
vissuto tra il II e IV sec. d.C., però la gran parte del materiale cui
s'ispira risale al V-IV sec. a.C. Consta di circa centomila strofe divise in
diciotto libri cui fu aggiunta l'appendice
La stirpe di Hari di circa
sedicimila strofe che cantano le gesta di Krsna. La tradizione indiana lo
attribuisce al leggendario poeta Vyasa, però la critica lo giudica opera
di più autori di epoche diverse per la sua eterogeneità. La
critica più recente ritiene che l'autore del
M. intero si debba
identificare in colui che ha scritto
Il canto del beato, considerato il
Vangelo dell'India. Il
M. oltre che un poema epico è anche una
monumentale enciclopedia dell'antica India brahmanica e prebrahmanica: si
trovano fusi filosofia e religione, scienza e mitologia, morale e diritto, il
tutto impastato di pensiero vedico e illuminato dal fine ultimo dell'uomo,
cioè la sua liberazione finale.