Storia d'amore e di morte della letteratura araba del periodo Ommiade, i cui
protagonisti, Magnun e Layla appunto, sono stati assunti dalla tradizione
poetica araba, persiana e turca, come eroi proverbiali di poemi romanzeschi
mistico-amorosi. Un argomento prediletto dei poeti mistici ripreso dai persiani
Nizami nel XII sec., Amir Khusrau nel XIII sec., da Giami e Hatifi nel XV sec. e
molto felicemente dal turco Fuzuli nel XVI sec. I versi di quest'opera, seppure
privi di caratteristiche impronte personali, in genere piacquero per
semplicità di forma, non priva di enfasi e di eloquio immaginoso troppo
insiti nell'anima araba, e per impetuoso ardore di sentimenti che spesso
toccano. Artisticamente i manoscritti di questi poemi sono notevoli per le
miniature, la calligrafia e gli ornamenti di cui furono abbelliti. I due
protagonisti hanno assunto in Oriente la proverbialità di Giulietta e
Romeo in Occidente.