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Magnocavallo, Francesco Ottavio.

Architetto, poeta e drammaturgo piemontese. Membro della nobile famiglia dei conti di Varengo, studiò presso il Collegio dei Gesuiti di Parma dove cominciò ad amare le scienze e, in modo particolare, l'umanistica. All'architettura si dedicò per hobby, dopo aver studiato molte opere tecniche su questa arte; in realtà, fu un autodidatta non avendo mai seguito studi regolari sull'argomento. Ammiratore di Palladio ne esaminò le opere più significative e si recò nel Veneto per studiare meglio l'espressione della sua arte. Pur sentendo un forte richiamo verso una rinnovazione dell'architettura, nei suoi edifici non si scostò mai da un classicismo grandioso sposato quasi sempre a motivi barocchi, attenendosi più alla cultura che a una vera e propria ispirazione. Già nel 1736 aveva realizzato la chiesa parrocchiale di Casorzo e aveva anche progettato il Palazzo dei conti Coppa di Casale Monferrato. In questa città dopo il 1745 costruì varie opere; tra queste citiamo il Palazzo Pallio di Rinco, la facciata del Palazzo Leardi, di cui progettò anche l'imponente atrio, il Palazzo Sacchi-Nemours, la ricostruzione del Palazzo Callori-Gonzaga, l'Oratorio dell'Addolorata, la chiesa di Santa Croce (ricostruita), quella di San Domenico per la quale progettò il nuovo presbiterio e il coro. Gli furono affidate numerose realizzazioni anche in altre città: la parrocchiale di Balzola (1752), quella di Penango, dalla splendida facciata, la chiesa della Madonna delle Grazie a Moncalvo e la chiesa parrocchiale di Varengo, una delle ultime sue opere. Dopo il 1760 M. compose alcune tragedie: Corrado (1766), Rossana (1775) e Sofonisba (1782) (Casale Monferrato, Alessandria 1707 - Moncalvo, Asti 1789).