Pittore italiano. Noto anche con il soprannome di
Lissandrino.
Abbandonò la città natale a diciotto anni per spostarsi a Milano e
poi a Firenze, operando una singolare fusione di elementi pittorici lombardi,
toscani e veneti. Predilesse soggetti di genere: frati vagabondi, soldati,
cortigiani, diseredati che si muovono su sfondi naturalistici, in situazioni
vagamente assurde e allucinate. Ebbe molti collaboratori ed esercitò
notevole influenza su Marco Ricci. Della sua produzione, che può a buon
diritto essere considerata precorritrice della pittura romantica, citiamo: del
"ciclo dei frati": il
Refettorio, Viaggio dei frati, i
Frati che si
scaldano, San Carlo Borromeo riceve gli oblati; del ciclo delle
"galanterie":
Trattenimento in un giardino e
Corteo nuziale; delle
composizioni "zingaresche":
Zingari e cerusico tra le rovine e
Soldati
e lazzaroni (Genova 1667-1749).