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Magnani, Anna.

Attrice di cinema e di teatro italiana. Nata da padre egiziano e da madre romana, allieva dell'Accademia d'arte drammatica a Roma (i primi consigli li ebbe da Petrolini), debuttò nel cinema con La cieca di Sorrento nel 1934, alternando a questa attività quella di soubrette nel teatro di rivista (con i fratelli De Rege, Totò, Olga Villi, Gino Cervi, Carlo Ninchi) e di prosa. Il suo personaggio di popolana (la risata aggressiva, la parola volgare, il gestaccio, ma anche la bontà istintiva, il cuore in mano) nacque in Campo de' Fiori (1943), film con Aldo Fabrizi, ed esplose nel 1945 in Roma città aperta, di Roberto Rossellini, il primo film del filone neorealistico: Nannina, impetuosa e generosa, che cade sul selciato abbattuta dal piombo nazista. Dopo recitò con Luchino Visconti in Bellissima (1951), Jean Renoir in La carrozza d'oro (1952), Daniel Mann in La rosa tatuata (1955), premio Oscar per l'interpretazione, Renato Castellani in Nella città l'inferno (1956), Pier Paolo Pasolini in Mamma Roma (1962). Lavorò per la televisione nel film 1870, e comparve per l'ultima volta sullo schermo chiamata da Fellini in una breve scena di Roma (1972) (Alessandria d'Egitto 1908 - Roma 1973).