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Maglietta, Licia.


Attrice, regista e sceneggiatrice teatrale e cinematografica italiana. Nata da madre spagnola e padre lucano, è una delle attrici più espressive del panorama italiano, dotata di una intensa carica interpretativa, di un sorriso incantevole e di una grazia non comune nei movimenti. Conseguita la laurea in Architettura nel 1981, si dedicò completamente al teatro. Nata artisticamente insieme a Mario Martone, debuttò con il gruppo d'avanguardia napoletano Falso Movimento (Tango glaciale, 1982; Febbre gialla, 1984; Ritorno ad Alphaville, 1986), poi entrò a far parte di Teatri Uniti (Seconda generazione, 1988; L'uomo dal fiore in bocca, 1990; Rasoi, 1991; Insulti al pubblico, 1991; Riccardo II, 1993). Recitò quindi in La locandiera (1993) e Leonce e Lena (1994) per la regia di Carlo Cecchi, ma la vera consacrazione sulla scena arrivò con lo spettacolo Delirio amoroso (1995), scritto e diretto dalla stessa M., nato dall'incontro tra l'attrice e la poetessa milanese Alda Merini. Sul palcoscenico interpretò successivamente Caligola (1997) di Elio De Capitani; L'ultimo atlantico (1998), scritto, diretto e sceneggiato da lei stessa; Edipo re (2000) di Mario Martone; Lamia (2003), adattato, sceneggiato e diretto dalla stessa M.; la lettura scenica Vasta è la prigione (2005), di cui firmò anche la regia, così come di Una volta in Europa (2006). Dedicatasi con passione anche al cinema, lavorò in film di massimo impegno e di ottima riuscita. Esordì sul grande schermo nel 1985 nel cortometraggio Nella città barocca di Mario Martone che in seguito la diresse in Morte di un matematico napoletano (1992), Rasoi (1993) e L'amore molesto (1995). Recitò poi nelle pellicole di Silvio Soldini Le acrobate (1997), Pane e tulipani (2000) - che le valse il David di Donatello e il Nastro d'Argento come migliore attrice protagonista - e Agata e la tempesta (2003); in R.D.F - Rumori di fondo (1996) di Claudio Camarca; Luna rossa (2001) di Antonio Capuano; Nel mio amore (2004) di Susanna Tamaro. Lavorò anche per la televisione negli sceneggiati Perfidi incanti (1985) di Mario Martone, Una sola debole voce (1998) di Alberto Sironi, Provincia segreta due (2000) di Francesco Massaro, Una sola debole voce 2 (2001) di Gianluigi Calderone (n. Napoli 1954).