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Maggioritario, Sistema elettorale.

Sistema elettorale per il quale la lista che ha avuto la maggioranza dei voti ottiene tutti i seggi a disposizione nel collegio elettorale. In genere i s.e.m. si fondano sui collegi uninominali, corrispondenti a porzioni del territorio, nell'ambito dei quali gli elettori votano per assegnare un unico seggio (per l'elezione di un membro del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati). Si distinguono inoltre s.e.m. uninominali a un turno e a due turni di votazione. Nel primo caso a un candidato per essere eletto basta ottenere la maggioranza relativa dei voti. Nel secondo caso il candidato deve necessariamente conquistare la maggioranza assoluta dei voti (metà più uno dei consensi dell'elettorato); se questa condizione non viene realizzata gli elettori tornano alle urne e si procede a un secondo turno di votazione (ballottaggio). In molti Paesi europei viene adottato il s.e.m. uninominale: in Gran Bretagna è in vigore il s.e.m. uninominale a un turno, mentre in Francia viene utilizzato il s.e.m. a due turni. In Italia, in occasione delle elezioni amministrative del 1993 (per l'elezione dei sindaci dei comuni più grandi e dei presidenti delle province) è stato impiegato il s.e.m. a doppio turno. Alle elezioni politiche del 1994 e del 1996 è stato adottato un sistema elettorale misto (V.): per la ripartizione del 75% dei seggi della Camera e del Senato è stato utilizzato il s.e.m. uninominale con turno unico di votazione; per l'assegnazione del restante 25% si è ricorsi al sistema proporzionale (V.).