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Maggio, Primo.

Festa internazionale dei lavoratori. Giornata di lotta internazionale per l'emancipazione delle classe operaia. Nel 1884 a Chicago il congresso delle Trade Unions decise che a partire dal p.m. 1886 la normale giornata lavorativa sarebbe stata di otto ore. La scelta della giornata del p.m. avvenne in onore della lotta degli operai americani e dell'eccidio di Chicago del 1886. Ai primi di maggio in molti centri industriali degli Stati Uniti vennero organizzate grandi manifestazioni operaie per rivendicare migliori condizioni di lavoro. Il 4 maggio a Chicago tutte le industrie furono bloccate dagli operai. Durante un comizio vennero lanciate alcune bombe contro la folla. Il bilancio fu di 200 vittime tra morti e feriti. Cinque dirigenti operai, anarchici, vennero accusati di aver lanciato le bombe contro il comizio di cui facevano parte. Malgrado le proteste popolari verificatesi in ogni parte del mondo, i cinque furono condannati a morte e impiccati, non perché vi fossero prove contro di loro, ma perché, come dice la sentenza, "avrebbero comunque potuto farlo, in quanto sovvertitori dell'ordine costituito". Raccogliendo la parola d'ordine dell'Internazionale socialista, gli operai di tutto il mondo lottarono a lungo per conquistare il diritto di celebrare questa giornata. Nel 1889 l'Internazionale Socialista decise di scatenare una lotta mondiale per ottenere le otto ore lavorative, con la parola d'ordine "8 ore di lavoro, 8 ore di studio, 8 ore di riposo". In Italia, dopo essere stata repressa duramente (il p.m. 1892 a Roma ci furono cento tra morti e feriti), nel 1922 venne riconosciuta festa civile dal ministero Facta. Fu soppressa con l'avvento del Fascismo, ma venne ripristinata dopo la Liberazione ed è resa ufficiale dalla Costituzione Repubblicana.