Pittore italiano. Così chiamato dal ciclo di affreschi da lui eseguito
nell'interno del battistero di Novara, costruzione risalente al V sec.,
rimaneggiata nel X e restaurata di recente. Le pitture occupano le pareti del
tamburo a base ottagonale e sono divise in tre sezioni delle quali solo la
mediana, raffigurante i sette flagelli della profezia apocalittica, si è
discretamente conservata. I riquadri si succedono senza elementi di scansione
interposti; il colore, chiaro e brillante, viene usato in funzione plastica o
per fare emergere particolari espressivi (seconda metà X sec.).