Miniatore francese. Anonimo artista, fu così chiamato per avere
illustrato un racconto cavalleresco dal titolo
Cuer d'Amours
éspris, eseguito per il re Renato I d'Angiò e attualmente
conservato nella Biblioteca Nazionale di Vienna. Il testo è una
traduzione in lingua francese della
Teseide di Boccaccio. Alcuni critici
sostengono che il
M. sia da identificarsi con lo stesso re Renato il
quale avrebbe avuto modo di studiare la pittura e di dedicarvisi durante gli
anni trascorsi a Digione, prigioniero di Filippo il Buono duca di Borgogna.
Delle quarantuno miniature previste ne furono portate a compimento, attorno al
1460, solo sedici. Tutta l'opera è intonata a una ingenua suggestione
dovuta tanto alla naturalezza degli atteggiamenti delle figure quanto alla
sognata luminosità del colore; da sottolineare è il fatto che con
queste tavole l'osservazione del reale riguarda non più solo le figure
umane, ma anche gli animali, gli oggetti, le architetture. Tra le pagine
più interessanti:
Cuore davanti alla fontana magica, Cuore e
Desiderio, guidati da Melanconia, arrivano al ponte periglioso (seconda
metà XV sec.).