Matematico scozzese. Scrisse numerosi trattati di matematica e di geometria. Nel
De linearum geometricarum proprietatibus generalibus dimostrò il
teorema di Cotes studiandone le applicazioni alle curve di secondo e di terzo
grado; espose le proprietà della divisione armonica delle secanti, il
teorema sul quadrilatero inscritto, ecc. Nella
Geometria organica, M.
sviluppò con metodo l'enunciato di Newton: quando due angoli di grandezza
costante ruotano intorno ai rispettivi vertici in modo che il punto di
coincidenza dei loro lati descriva una linea data, l'intersezione degli altri
due traccerà una curva dipendente dalla prima. Ma, secondo Lagrande, il
capolavoro di
M. è il
Sistema delle flussioni, ove il
grande matematico si studiò di porre in evidenza le analogie esistenti
tra il metodo di Archimede e quello di Newton. Ivi è esposta la famosa
formula che porta il suo nome, per mezzo della quale è possibile
sviluppare una funzione qualunque secondo le potenze crescenti e intere della
variabile, caso particolare di quella precedentemente indicata da Taylor.
Citiamo ancora:
Esposizione delle scoperte filosofiche, dove
M.
intesse un panegirico
ad majorem Newtonii gloriam (Kilmodan, contea di
Argyll 1698 - Edimburgo 1746).