Generale e uomo politico francese. Figlio di un pari di Francia e discendente di
un'antica famiglia irlandese rifugiatasi in Borgogna, frequentò
l'accademia militare di Saint-Cyr, da cui uscì nel 1827. Partecipò
alle campagne di Algeria, dove raggiunse il grado di generale di brigata e di
divisione (1852). Nel 1855 si segnalò in Crimea, conducendo la sua
divisione all'occupazione della città di Malakoff. Nel 1859 ebbe la
responsabilità del comando del secondo corpo d'armata francese durante la
seconda guerra di indipendenza italiana. Alla testa delle truppe francesi
batté gli Austriaci a Magenta (4 giugno 1859) e venne per questo
insignito da Napoleone III del titolo di duca di Magenta. Gli venne conferito il
bastone di maresciallo di Francia ed ebbe parte decisiva nella vittoria
franco-italiana a Solferino. Dal 1864 al 1870 fu governatore d'Algeria.
Richiamato in patria allo scoppiare del conflitto franco-prussiano del 1870, gli
fu affidato il primo corpo d'armata del Reno. Dopo che la sua avanguardia fu
sbaragliata dai Tedeschi, venne sconfitto su tutta la linea il 6 agosto a
Wissembourg e a Reichshoffen. Costretto a riparare a Chalons-sur-Marne dovette,
contro il suo parere personale, ma costrettovi dalla reggenza, a muovere in
soccorso di Metz, dove era rimasto bloccato Bazaine. Dopo essere stato respinto
a Beaumont, venne accerchiato e sconfitto a Sedan. Una grave ferita riportata in
combattimento gli impedì di firmare la resa; fatto prigioniero dai
Tedeschi e inviato in Germania, fu liberato dietro richiesta specifica di
Thiers, che gli affidò il comando dell'esercito di Versailles (marzo
1871). In maggio entrò a Parigi abbattendo la Comune. Nel 1873, in
seguito alla caduta di Thiers, fu nominato dai conservatori presidente della
Repubblica; tentò inutilmente di favorire una restaurazione monarchica,
ma sia nel 1876 che nel 1877 le elezioni mandarono alla Camera una maggioranza
repubblicana che faceva capo a Gambetta. Entrato in urto con la maggioranza
dell'Assemblea, si dimise nel gennaio del 1879 per non essere costretto a
subirne le decisioni (Sully, Saona e Loira 1808 - Castello di La Foret 1893).