Pensatore politico francese. Fratello di Condillac. Nelle sue opere (
Des
droits et des devoirs du citoyen, 1758;
Doutes sur l'ordre naturel des
sociétés politiques, 1768;
De l'étude de
l'histoire, 1783, ecc.) svolse concetti che parvero, a molti, anticipatori
delle ideologie rivoluzionarie. Il suo comunismo è suggerito solo da
istanze morali, senza preoccupazioni di ridimensionamento sociale ed economico.
Più concreto invece quando traccia la teoria di una monarchia sorretta da
istituzioni repubblicane distinguendo fra cittadini attivi e passivi, come poi
fu fatto nella Costituzione del 1791 (Grenoble 1709 - Parigi 1785).