Biologo russo. Ebbe una folgorante carriera scientifica, compì i suoi
studi intorno al periodismo della vegetazione e giunse alla determinazione di
leggi universali e alla teorizzazione della "vernalizzazione", pratica
già da tempo conosciuta. Le sue teorie venendo accettate dal partito
perché sintomatiche dell'indirizzo di pensiero marxista applicato al
metodo scientifico, dettarono a lungo legge in Russia. Egli infatti poté
esplicare la propria dannosa supremazia sul progresso scientifico russo per il
periodo di reggenza al vertice del partito di Stalin, Zdanov e Kruscev.
L. attaccò la genetica moderna esponendo le sue ipotesi del tutto
contrarie alla scienza ufficiale. La sua carriera scientifica ebbe inizio nella
sua terra d'origine, a Poltava, negli istituti di orticultura nel 1913, poi
continuò i suoi studi e i suoi esperimenti a Umonsk, dove rimase fino al
1921 e quindi ancora a Kiev, a Ganzda e a Odessa. Divenne poi rispettivamente
nel 1938 e nel 1940, direttore dell'Accademia Lenin delle scienze agrarie e
dell'Istituto genetico. Il culmine della sua ascesa, nell'ambito del potere, fu
il conseguimento della vice presidenza del Soviet Supremo, nonché il
conferimento del premio Stalin. La professione delle sue teorie e l'assunzione
di queste come ufficiali da parte del governo, portò conseguenze assai
negative nel campo della ricerca scientifica sovietica.
L. stesso infatti
si fece promotore, soprattutto nel 1948, di molte epurazioni di noti genetisti e
scienziati russi. Scrisse numerosi libri sulla biologia e la genetica: nel 1935
pubblicò a Mosca in periodico
Farovizacija (Vernalizzazione) e
l'opera
La coltivazione delle piante e le teorie delle fasi dello
sviluppo. Uscì nel 1946 a New York, in traduzione inglese, il volume
Heredity and variability. Le sue teorie si appoggiavano, come egli stesso
sosteneva, oltre che al materialismo dialettico anche ad alcuni stralci di
ipotesi già formulate da Darwin e da altri genetisti, come pure
all'esperienza pratica. Secondo
L. il patrimonio ereditario della specie
può essere modificato col mutamento parziale o totale delle condizioni
ambientali e di sussistenza in cui esso si trova ad essere. Con questa
convinzione le teorie di ereditarietà e di evoluzione basate sulla
mutazione cromosomica perdono ogni valore. Dalla morte di Stalin (1953) la fama
e la cultura di
L. cominciarono a subire numerosi contraccolpi. Nel 1958
ci fu un ultimo ed effimero periodo, sotto Kruscev, durante il quale le sue
teorie ritornarono in auge; nel 1965 l'Accademia delle scienze dichiarò
l'ascientificità delle sue teorie e dei suoi esperimenti (provincia di
Poltava 1898-1976).