Uomo politico ed economista italiano. Conseguì la laurea in Legge presso
l'università di Padova nel 1863 e si dedicò particolarmente a
studi economici e attività sociali promuovendo la fondazione di istituti
di credito, come la Banca Popolare di Milano, di cui egli stesso fu presidente
del consiglio di amministrazione e la creazione di una società di mutuo
soccorso, embrione dell'attuale sindacato. Dal 1866 al 1895 fu docente di
Diritto costituzionale all'università di Padova. In politica aderì
alla Destra storica e nel 1869 e nel 1871 ricoprì la carica di segretario
generale del ministero dell'agricoltura, industria e commercio. Vicepresidente
della commissione di inchiesta industriale, istituita nel 1870 e presieduta da
Scialoia, nel 1873 tenne la presidenza della commissione per le tariffe doganali
conducendo negoziati per il rinnovo dei trattati commerciali con Svizzera,
Francia, Austria-Ungheria. Eletto deputato nel 1871, ricoprì la carica
ininterrottamente fino al 1921, allorché passò al Senato. Fu uno
fra i più autorevoli esponenti della vita politica ed economica
nazionale. Tenace assertore di una politica economica basata su mutui accordi
doganali fra gli Stati, avversò la guerra tariffaria condotta da Crispi
contro la Francia. Svolse una particolare opera capillare nella istituzione di
nuovi istituti di credito, onde incentivare l'attività dell'industria,
del commercio e della piccola proprietà.
L. perseguì tale
indirizzo politico nel 1891, dal 1896 al 1898 come ministro del Tesoro dei
dicasteri Di Rudinì, dal 1902 al 1905 con Giolitti e infine nel 1906 con
Sonnino. Sotto la presidenza di quest'ultimo ricoprì la carica di
ministro dell'Agricoltura nel 1909 e tenne la presidenza del Consiglio dal 1910
al 1911. In questa veste seguì l'esempio giolittiano, impegnandosi
specialmente nella promozione di una legislazione assistenziale, previdenziale e
scolastica, che si concretizzò con la istituzione della Cassa per
l'invalidità e la vecchiaia e con le leggi sugli infortuni del lavoro e
quelle relative all'obbligo scolastico. Perseguì anche una politica di
contenimento della spesa pubblica onde risanare il bilancio e realizzò la
conversione della rendita, operazione che consentì di consolidare la lira
sul mercato internazionale. Tra i suoi scritti:
L'inchiesta industriale e i
trattati di commercio (1878),
Le odierne controversie economiche nelle
loro attinenze colla protezione e col socialismo (1894),
La
libertà di coscienza e di scienza (1909),
Scienza e patria
(1916),
La tutela economica e giuridica della piccola proprietà
(1920),
Memorie (post. 1931) (Venezia 1841 - Roma 1927).