Uomo politico negro sudafricano, di origine zulù. Figlio di uno
zulù interprete di missioni, divenne anch'egli missionario dell'American
Congregational Church. Divenne in seguito predicatore laico e insegnante di
lingua zulù, di storia, letteratura e musica. Nel 1933 venne eletto capo
della tribù Abasemak Io Iweni della quale era originario. Nel 1935
accettò la carica ed entrò nella vita politica divenendo membro
dell'Unione sudafricana. Divenne successivamente presidente del partito del
Congresso Nazionale Africano (ANC) che, fondato nel 1912, aveva intrapreso la
lotta per il riconoscimento dei diritti civili e della parità razziale
per la popolazione di colore. Convinto sostenitore dei metodi gandhiani della
non violenza,
L. fu processato nel 1957 con numerosi compagni di partito.
Fu imprigionato e successivamente rilasciato nel 1958 e quindi costretto a
ritirarsi nel suo paese nativo, nella riserva della missione Chuvoti. Di
lì continuò la lotta contro la segregazione razziale e
l'oppressione della gente di colore. Nel 1961 gli fu assegnato il premio Nobel
per la pace. Opere:
Liberate il mio popolo (1962), autobiografia
(Groutville 1898 - Stanger 1967).