Antica città dell'Etruria nord-occidentale, ai confini con la Liguria,
situata sulla via Aurelia, presso la riva sinistra del Magra con uno sbocco al
mare. • St. - Abitata sin dall'Età paleolitica,
L. fu centro
di civiltà etrusca, poi ligure, quindi, dal 177 a.C., colonia romana.
Provvista di buon porto, ebbe un notevole sviluppo economico, accresciuto poi
dalla scoperta delle cave di marmo delle Alpi Apuane. Riconquistata ai Goti da
Narsete nel 552,
L. fu importante nell'Età bizantina oltre che
come porto commerciale anche quale sede vescovile. Il periodo più florido
della diocesi è attorno al 1000: il vescovato di
L. ottenne, nel
corso del X sec., ampie immunità nella Lunigiana e da allora il vescovo
poté considerarsi il conte della regione. Subì rovinose incursioni
marittime da parte dei Saraceni (849) e dei Normanni (860). Nel 1016 i Saraceni
la conquistarono di assalto; ma ne furono cacciati, dopo lungo assedio, da un
esercito inviato da papa Benedetto VIII. L'interramento del porto di
L.,
ormai sostituito da Portovenere nella sua funzione di base navale del Tirreno, e
la malaria, segnarono la fine della città. • Arte - Nel territorio
di
L. sono stati rintracciati resti del paleolitico medio; all'Età
del Bronzo appartengono le cosiddette stele lunigiane, cippi in pietra
raffiguranti figure maschili e femminili; le culture dell'Età del Ferro
sono analoghe a quelle della Liguria e dell'Etruria settentrionale. La
città romana fu edificata sulla riva sinistra del fiume Magra. La pianta
della colonia tuttora riconoscibile è approssimativamente quadrangolare.
Interessanti i resti dell'antica basilica cristiana di S. Maria, di cui sono
riconoscibili le tre absidi e il campanile. Numerosi reperti archeologici sono
ordinati in un piccolo
Antiquarium Lunense.