Uomo politico e letterato russo. Aderì giovanissimo al Partito
socialdemocratico russo, partecipò alla rivoluzione del 1905, quindi si
rifugiò all'estero, prima a Parigi, poi in Italia. Tornato in Russia nel
1917, sin dall'inizio coprì la carica di commissario del popolo per
l'istruzione. Ambasciatore a Roma nel 1927-1928, tornò poi a Mosca come
commissario all'Istruzione, finché nel 1929 fu rimosso per il suo
dissidio con Stalin. Come scrittore
L. tentò il teatro storico
(Cromwell, Campanella, Danton, ecc.) e si dedicò con notevole seguito
alla critica letteraria (saggi su Puskin, Gogol', Nekrasov, ecc.) (Poltava 1875
- Mentone 1933).