Stats Tweet

Luini, Bernardino.

Pittore italiano. Le poche notizie certe della sua vita e delle sue opere si debbono in gran parte alle date segnate su alcune pitture e ai luoghi in cui furono eseguite. Lo scrittore milanese Cesare Cesariano e Vasari nelle sue Vite alludono a lui chiamandolo Bernardino di Lupino. In alcune tele appare una firma latina Lovinus, che quasi tutti i biografi moderni traducono con di Luino. Quanto all'indirizzo artistico cui si può accostare l'opera di L., molte e contrastanti opinioni perdurano ancora. Mentre taluni asseriscono che l'artista imitò congiuntamente pittori tra loro alquanto diversi, quali Gaudenzio Ferrari e Raffaello, altri lo presentano quale seguace spersonalizzato di Leonardo, in realtà L. fu il degno continuatore degli antichi maestri lombardi, in primo luogo di Vincenzo Foppa. Nel 1512 lavorò a Chiaravalle e quindi a Milano. Nel 1521 Cesare Cesariano lo menziona come uno dei frescanti più importanti e decisamente più personale che come esecutore di tele. Tra il 1522 e il 1524 eseguì, a spese del conte di Bentivoglio, la decorazione nella chiesa di San Maurizio a Milano. Nel 1529 si hanno tracce di L. a Lugano e, l'anno successivo, a Milano. La vita dell'artista si svolse tranquilla e per buona parte nei conventi e nei palazzi rurali della Lombardia, incessantemente agitata da guerre, rivolte e pestilenze, e questa caratteristica intima e placida di opere, unita alla facilità con cui è progettata, apre un abisso tra lui e Leonardo, con cui sovente è stato scambiato. Tutti i dipinti del L. sono stati eseguiti rapidamente e sul primo disegno, senza la deliberata idea di seguire nuove formule, mentre l'arte leonardesca passa con travaglio dalla prima idea alla magistrale fase esecutiva. Vasari gli dedicò poche righe da cui risulta che decorò, per conto di Gian Francesco Rabia, una casa in Milano svolgendo temi ispirati alla Metamorfosi di Ovidio. Risale al 1512 una Madonna in trono fra due angeli adoranti, affrescata nell'abbazia di Chiaravalle, mentre è del 1515 la Pala Busti, ora nella Pinacoteca di Brera. Più problematica e affine alla scuola veronese la Madonna del museo Jacquemart-André a Parigi. Altre opere: Presentazione, Adorazione dei Magi, Disputa di Gesù tra i dottori, Sposalizio della Vergine, affreschi all'interno del santuario della Madonna dei Miracoli a Saronno, dipinti tra il 1525 e il 1528; la grande Crocifissione (1529) in Santa Maria degli Angeli a Lugano. L'ultimo Ciclo di San Maurizio (1530) nella cappella Besozzi, segnano le ultime tappe dell'attività del pittore; gli affreschi per la villa della Pelucca a Monza e per l'abitazione in Milano di Girolamo Rabia, che risalgono circa al 1525, staccati e ora conservati in parte a Berlino, a Washington e a Milano, come ad esempio una Santa Caterina trasportata dagli angeli. Fra i dipinti a cavalletto si ricordano: la Sacra Famiglia (Milano, Biblioteca Ambrosiana), la Madonna del roseto (Milano, Pinacoteca di Brera), la Madonna del garofano (Washington, National Gallery), la Madonna della mela (Berlino, Staatliche Museen ), la Madonna della farfalla (Budapest, museo delle Belle Arti), la Madonna Mond (Londra, National Gallery), la Madonna con San Giovannino e l'agnello (Parigi, collezione Rothschild), la Madonna di Leningrado (Pietroburgo, Hermitage), Gesù bambino salvatore del mondo (Chantilly, Museo Condé), Modestia e Vanità, in un primo momento attribuita a Leonardo (Pregny, Ginevra, Collezione Rothschild), Ritratto Mellon (Washington, National Gallery) (1485 - Milano 1532 circa).