Radiazione elettromagnetica di frequenza tale da essere percepita dall'occhio
umano. • Arch. - Distanza tra i piedritti di sostegno di una trave o di un
arco. • Astron. -
Anno l.: unità di misura pari a 9.461
miliardi di km. ║
L. zodiacale: chiarore diffuso che si evidenzia
come una fascia luminosa lungo il piano dell'eclittica, osservabile anche a
occhio nudo, in condizioni atmosferiche favorevoli. In primavera compare verso
Ovest dopo il crepuscolo serale, in autunno verso Est prima del crepuscolo
mattutino. Il fenomeno è prodotto da luce solare rifratta e riflessa
entro l'orbita terrestre dalle particelle materiali presenti nello spazio.
║
L. cinerea: tenue chiarore che permette, in condizioni
atmosferiche favorevoli, di scorgere l'intero disco della luna durante qualche
giorno, prima e dopo il novilunio (oltre naturalmente alla piccolissima striscia
lunare che in quel periodo è illuminata direttamente dal sole). Il
fenomeno è facilmente visibile con l'ausilio di strumenti e, talvolta,
anche a occhio nudo. È prodotto da
l. solare che non perviene
direttamente dall'astro, ma dopo che è stata riflessa dalla Terra,
colpisce la Luna. • Fis. - Le prime teorie sulla natura della
l.
formulate nell'antichità si devono all'opera dei filosofi e dei
matematici greci; Pitagora, Euclide, Archimede, fra gli altri, cercando di
spiegare il fenomeno della visione, pensavano che dall'occhio emanassero
raggi visuali rettilinei che, toccando i corpi, eccitavano la sensazione
visiva. Democrito e gli atomisti, ai quali si ricollega Lucrezio, credevano
invece che i corpi inviassero incessantemente in ogni direzione dei
corpuscoli che, entrando nell'occhio, generavano la visione. Tale teoria
precorre sostanzialmente quella corpuscolare, sancita secoli più tardi da
Newton e raccolta nella sua opera
Ottica (1704). A partire dal XVI sec.,
gli studi sulla
l. andarono via via intensificandosi; fondamentali quelli
di Keplero, nell'opera
Ad vitellionem Paralipomena (1604), per spiegare
il meccanismo della visione. In seguito W. Snellius e Cartesio stabilirono in
forma rigorosa le leggi della riflessione e della rifrazione; F.M. Grimaldi
scoprì e descrisse i fenomeni di diffrazione; P. Fermat enunciò il
principio secondo cui il percorso di un raggio luminoso tra due punti è
quello del minimo tempo. Si devono poi a Newton la dimostrazione che la
l. bianca risulta dalla composizione di
l. colorate, la scoperta
dei fenomeni di interferenza e la formulazione in termini più ampi della
teoria corpuscolare, già sostenuta da Cartesio e molti altri e alla quale
non mancarono oppositori, che tuttavia divenne la teoria dominante. Nello stesso
periodo C. Huygens, nel
Traité de la lumière (1690),
elaborò una organica teoria ondulatoria in base alla quale si potevano
spiegare alcuni dei fenomeni più noti, tra cui quello della
birifrangenza, scoperto da Bartholin, che erano risultati inspiegabili secondo
la teoria corpuscolare. Gli studi di T. Young e soprattutto quelli di A. Fresnel
perfezionarono la teoria ondulatoria che, anche per merito di numerosi altri
studiosi tra cui F. Arago, L. Foucault, H. Fizeau, L. Malus, finì col
prevalere su quella corpuscolare. La teoria ondulatoria, che interpretava la
l. in termini di vibrazioni elastiche, fu magistralmente sviluppata da
J.C. Maxwell che, a conclusione della sua teoria sull'elettromagnetismo, giunse
a stabilire che la
l. è costituita da onde elettromagnetiche e non
elastiche. L'ipotesi di Maxwell, confermata dalle esperienze di H. Hertz,
conclude quindi le imponenti ricerche tese a spiegare la natura della
l.
L'aver stabilito che la
l. non è altro che un insieme di
radiazioni elettromagnetiche di determinata lunghezza d'onda ha consentito
inoltre di integrare le conoscenze relative ai fenomeni luminosi con quelle
relative agli altri tipi di radiazioni elettromagnetiche e viceversa. Sul finire
del secolo scorso gli studi sull'emissione e l'assorbimento dell'energia
portarono a formulare l'ipotesi quantistica dell'energia radiante e a stabilire
che la radiazione elettromagnetica ha una struttura granulare, discontinua: in
definitiva, che la
l. è costituita da
quanti o
fotoni. Tali aspetti contraddittori secondo cui la
l. avrebbe una
doppia natura, corpuscolare e ondulatoria, vengono risolti nell'ambito della
meccanica quantistica, che integra la concezione ondulatoria e quella
quantistica presentandole come aspetti, che si completano e insieme si
escludono, di un'unica teoria. Le radiazioni elettromagnetiche che formano la
l. bianca hanno lunghezza d'onda compresa fra 0,4 e 0,8 micron. A partire
dalle lunghezze d'onda più corte si distinguono convenzionalmente i sette
colori dell'iride: violetto, indaco, blu, verde, giallo, arancio e rosso. La
velocità di propagazione della
l., misurata da vari sperimentatori
e con diversi metodi (Fizeau, Foucault, Michelson, ecc.), si ritiene che sia di
circa 300.000 km/sec. • Fotogr. -
L. diurna e
l.
artificiale: condizioni di illuminazione standardizzate a cui si fa
riferimento per stabilire la sensibilità cromatica dei materiali
fotografici. • Mecc. - Nelle costruzioni meccaniche, qualsiasi apertura
atta al passaggio di un fluido, come ad esempio negli organi di distribuzione
dei motori a combustione interna.