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Lotto.

Gioco d'azzardo, privativa dello Stato, che consiste nell'estrazione a sorte di 5 numeri su 90, imbussolati in un'urna per ciascuna ruota, intitolata a una città; vince chi possiede una o più polizze che contengano tutti o parte dei numeri estratti. ● St. - Il gioco del l. pare abbia origini genovesi, legato al rinnovo semestrale di 5 membri dei serenissimi collegi, la cui elezione avveniva per estrazione da un'urna contenente i nomi dei candidati, imbussolati con numero d'ordine. Diffusosi negli altri Stati italiani e in molti Paesi europei, il l. venne in seguito quasi ovunque abolito, anche se spesso l'utile derivante agli Stati (che gestivano il gioco in posizione di monopolio) dalla differenza fra incassi e pagamento delle vincite, era destinato a opere di beneficenza o di pubblica utilità. Un utile per lo Stato gestore è insito nel divario esistente tra la probabilità che una combinazione (ambo, terno, ecc.) ha di essere estratta e l'entità della vincita. Infatti, per l'estratto semplice, l'estratto determinato, l'ambo, il terno, la quaterna e la cinquina la probabilità di vincita è rispettivamente: 1/18; 1/90; 1/400,5; 1/11.748; 1/511.038; 1/43.949.268, mentre la vincita corrisponde, per le stesse giocate, a: 10,5; 52,5; 250; 4.250; 80.000, un milione di volte la posta. In Italia il gioco del l. si articola con estrazioni settimanali (generalmente il sabato) che avvengono alla presenza delle autorità nelle dieci sedi designate (ruote): Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia. Le giocate vengono accettate presso apposite ricevitorie (banchi l.) e annotate su bollettari a madre e figlia.