Dramma in cinque atti di Alfred de Musset, rappresentato nel 1896 da Sarah
Bernhardt. Trama: Alessandro dei Medici governa Firenze da despota: nelle orge
gli è compagno suo cugino Lorenzo, debole, incapace, viziato, che il
popolo chiama Lorenzaccio. Questo giovane, che ha in sé ancora qualcosa
di buono, entusiasta della virtù, promette di uccidere Alessandro a quei
cittadini che congiurano contro il suo despotismo; valendosi di un convegno
d'amore di Alessandro con Caterina Ginori, sua zia, uccide il tirannico parente.
Poi, dopo aver compreso l'inutilità del suo atto per l'inettitudine dei
repubblicani, si rifugia a Venezia, dove apprende che Cosimo, un altro Medici,
sarà il signore di Firenze, despota come Alessandro. Il nuovo tiranno lo
farà pugnalare da un sicario. È un notevole tentativo di de Musset
di avvicinare il suo teatro a quello di Shakespeare, da cui ha ricalcato la
divisione in quadri dispersi: la stessa figura del protagonista risente della
tragica incertezza di Amleto.