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Lorena.

Regione storico-amministrativa (23.547 kmq; 2.311.300 ab.) della Francia nord-orientale, tra Belgio e Lussemburgo a Nord, la Germania a Nord-Est, l'Alsazia a Est, la Champagne a Ovest. Capoluogo: Nancy (102.587 ab.). È amministrativamente divisa nei dipartimenti di Moselle, Meuse, Meurthe-et-Moselle, Vosges. Centri principali: Epinal, Nancy, Toul, Verdun, Metz, Thionville. • Geogr. - È costituita a Est da una serie di rilievi collinari, ai quali succedono due altipiani calcarei che scendono ripidi e festonati a Ovest, rispettivamente incisi dalle valli della Mosa e della Mosella. Vi sono diffusi i fenomeni di carsismo, con frequenti catture di corsi d'acqua. Il clima è prettamente continentale con sensibili escursioni termiche e abbondanti precipitazioni. • Econ. - Le zone più elevate sono in genere ricoperte da foreste mentre i fondovalli sono riservati all'agricoltura (particolarmente praticate le colture a cereali, i vigneti e i frutteti) con allevamento del bestiame. La ricchezza della regione è rappresentata dai vastissimi giacimenti di minerali ferrosi, che hanno dato vita a grandi industrie siderurgiche, affiancate da altre minori, attive nel campo tessile, vetrario, chimico e delle ceramiche. • St. - I territori dell'attuale L., abitati da nomadi fin dall'età neolitica, più tardi da Liguri, Celti, Belgi, e successivamente invasi da Alemanni e Franchi, furono compresi in quella vasta zona, cui fu dato il nome di Lotaringia, acquistata da Lotario I col trattato di Verdun (843). Alla morte di suo figlio Lotario II, i territori, costituiti in ducato, vennero a lungo contesi dai re franchi e germanici, e successivamente (959) divisi in Alta e Bassa L. da Brunone, arcivescovo di Colonia. Ulteriori smembramenti portarono alla nascita dei vescovati di Metz, Toul e Verdun (annessi alla corona francese nel 1559) e dell'arcivescovato di Treviri. Il ducato dell'Alta L. divenne poi possesso dei duchi d'Alsazia e di un ramo degli Angioini. Carlo V (1542), riconobbe l'indipendenza della L. La sovranità francese sulla L., estesa praticamente fin dal 1738 quando, con il trattato di Vienna, il duca Francesco Stefano aveva ceduto i suoi diritti all'ex-re di Polonia Stanislao Leszczynski, suocero di Luigi XV, divenne una realtà di fatto solo alla morte del Leszczynski (1766). Dopo la conclusione della guerra franco-prussiana (1870-1871) un terzo della L. (Metz compresa) venne ceduto all'Impero tedesco; ritornò alla Francia con il trattato di Versailles (1919). Occupata dall'armata nazista durante la seconda guerra mondiale, la L. fu, fino alla liberazione (1944), considerata parte integrante della Germania. • Arte - Molte sono le testimonianze dello splendore architettonico di questa regione, prima esposta all'influenza del romanico di scuola renana (cattedrale di Notre-Dame a Saint-Dié), poi, a partire dal XIII sec., all'influenza francese (la cattedrale di Toul risente di quella di Reims, quella di Metz dello stile presente nello Champagne). Splendidi esempi di gotico fiammeggiante si trovano a Nancy (Chapelle des Cordeliers), a Toul (cattedrale e chiostro di St. Gengoult) e a Bar-le-Duc (St. Etienne). Un momento di grande fioritura per la regione fu il periodo a cavallo tra i secc. XVI e XVII con la nascita di una vera e propria scuola pittorica lorenese, che annovera tra i suoi principali esponenti C. Deruet, J. Bellange, C. Lorrain, G. de La Tour e il grande incisore J. Callot. Un'ulteriore epoca d'oro fu quando la L. fu assegnata a Stanislao Leszczynski: grazie a lui Nancy divenne una delle capitali del rococò europeo, con le sue ampie strade e la fastosa place Stanislas (1752). • Lett. - I primi testi letterari lorenesi risalgono al X sec. e furono redatti in latino da chierici. Nel periodo compreso tra i secc. XII e il XIV furono composti, probabilmente a Metz, i cinque libri di canzoni di gesta del ciclo dei Lorenesi. Tra i poeti lirici si ricordano: Gautier d'Epinal (XII sec.); Thiébaut II de Bar (1239-1291); Colin Muset (fine XIII sec.). Di carattere enciclopedico, largamente apprezzata nel XIII sec., è L'immagine del mondo, del monaco Gossuin de Metz.