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Lomazzo, Giovanni Paolo.

Pittore e scrittore italiano. Allievo di Gaudenzio Ferrari prima, e di G.B. della Cerva poi, completò la sua formazione a Roma. Tipico esponente della cultura provinciale lombarda, avvicinatosi alla grande pittura cinquecentesca prevalentemente attraverso gli echi e le rielaborazioni dei contemporanei lombardi, maturò uno stile sostanzialmente eclettico, privo di innovazioni anche se abbastanza personale nell'uso del colore, denso e cupo. Portato verso la visione mistica, unì, nelle sue espressioni migliori, un linguaggio artistico tardo-gotico con modi compositivi ripresi dal manierismo toscano, ricercando effetti di suggestione patetica. Operò prevalentemente a Milano, dove eseguì dipinti e affreschi per le chiese di Santa Maria della Pace, Santa Maria della Passione, Sant'Agostino, San Maurizio, San Marco, San Barnaba e altre. Costretto dalla cecità a lasciare l'attività di pittore, divenne scrittore e critico d'arte. Nel 1587 pubblicò a Milano i sette libri delle sue Rime. Il suo scritto fondamentale è il Trattato dell'arte della pittura, pubblicato a Milano nel 1584, che costituisce una esposizione sistematica dell'estetica manierista, successivamente compendiato ne L'idea del tempio della pittura (1591), diviso in sette libri, nel quale l'autore identifica Michelangelo, Gaudenzio Ferrari, Polidoro, Raffaello, Leonardo, Mantegna e Tiziano come le sette colonne del tempio dell'arte (Milano 1538-1600).